Che bello andare dal veterinario…..più o meno….

Che bello andare dal veterinario…..più o meno….

Uno dei problemi che affligge la maggioranza dei proprietari di cani che incontro è la paura del cane di andare dal veterinario, quindi resistenze ad entrare, stress in sala di attesa, difficoltà a a stare sul lettino, a farsi ispezionare dal veterinario, etc..

Esperienze che diventano molto stressanti, per noi ed ancora di più per il cane, senza considerare che la sua fiducia nei nostri confronti ne risentirà.

Cosa possiamo cercare di fare per prevenire tutto ciò?

Dopo che il cane, specie se cucciolo, ha avuto qualche giorno di tempo per ambientarsi nel suo nuovo ambiente, il vostro, portatelo dal veterinario.

Permettiamogli di esplorare adeguatamente l’ingresso e la sala di attesa. L’esplorazione deve essere la più tranquilla possibile quindi se ci sono altri cani che reagiscono al vostro ingresso, fate un giretto e tornate dopo un po’. Ed è meglio stare zitti, il cane non capirà quello che diciamo, ma capirà bene il nostro stato d’animo dalla nostra voce, quindi, o facciamo presenza su noi stessi e gli facciamo capire con movimenti, atteggiamenti e tono di voce che siamo assolutamente sereni, e tutto è sotto controllo, o stiamo zitti (meglio, almeno per diversi proprietari); il cane facilmente avvertirebbe agitazione, insicurezza, o impazienza, sia nella nostra voce, che nel modo in cui ci comportiamo, specie se comunichiamo con lui come faremmo con un bambino di 2 anni (sigh!).

Se noi, che abbiamo in mano il guinzaglio e dovremmo gestire la situazione, esprimiamo agitazione ed insicurezza….buonanotte.

L’esplorazione è un momento particolare e di tensione, innanzitutto perché non è mai stato lì e quindi è tutto da scoprire ed analizzare; facilmente poi sentirà sul pavimento e sulle gambe delle poltrone i feromoni lasciati da altri cani più o meno spaventati passati in precedenza, comincerà a sospettare che lì c’è qualcosa che non va, e ad agitarsi perché non vede vie di uscita, e comunque è legato al guinzaglio.

Dopo o durante l’esplorazione sarebbe bene che facesse una positiva conoscenza del medico; non forzate l’avvicinamento, dategli i suoi tempi, state eretti e sereni; qualche coccola (poche) del veterinario, se il cucciolo le accetta, e/o l’elargizione di qualcosa di buono, favorirebbero parecchio la cosa.

Se il vostro veterinario non è d’accordo a fare questo, se dice che è tempo perso, sono stupidaggini, beh vedete voi….ci sono tanti veterinari in giro, ce ne sono ancora che hanno passione e voglia di fare bene, e non si sentono troppo “imparati”.

Se potete, ripetete il tutto qualche giorno dopo, provando a metterlo sul lettino stavolta, dove magari troverà un bocconcino.

Se all’uscita è arrivato un cane in sala d’aspetto e c’è tensione, tirate dritto verso l’uscita senza voltarvi, guinzaglio fisso ma senza applicare tensioni inutili al guinzaglio, e senza tradire incertezza, paure etc..

Il vostro cane deve vedere che quella che sembrava una minaccia in realtà non la è, voi non vi siete scomposti di un centimetro, avete tirato dritto per la vostra strada senza neanche dare attenzione allo stimolo più del necessario, cioè molto poco, quindi è tutto ok.

Fate vedere al cane che voi ci siete e può contare su di voi.

Recarsi dal veterinario significa:

  1. salire in auto

  2. viaggiare (per alcuni cani è stressante il rumore del motore mentre si è chiusi in un ambiente piccolo e senza vie di uscita, vedere case ed alberi fuori dal finestrino muoversi ad una velocità che per lui non è normale e deve imparare a gestire….)

  3. arrivare nel parcheggio dell’ambulatorio

  4. entrare in ambulatorio

  5. esplorare la sala di attesa

  6. possibili socializzazioni forzate in un ambiente piccolo quale può essere una sala di attesa

  7. incontrare il veterinario

  8. farsi avvicinare e poi toccare dal veterinario

  9. essere alzato e messo su un lettino

  10. farsi ispezionare dal veterinario su un lettino

E assolutamente importante che il cucciolo viva tutte le situazioni di cui sopra in modo positivo e sereno, e crei nella sua mente delle associazioni positive con quello che fa, sente e vede in ognuna di queste, per poterle affrontare serenamente.

Poi un giorno qualcosa potrà andare storto, magari ci sarà un incontro non positivo in sala di attesa, il veterinario farà qualcosa di spiacevole, ma a quel punto il cane la vivrà probabilmente come un incidente di percorso. Il “probabilmente” è dovuto a quanto spiacevole è stata la situazione vissuta dal cane, e ad altre variabili soggettive come la personalità (più correttamente “tempra”) del cane, e le esperienze che ha vissuto in passato.

Può sembrare un lavorone, ma non lo è, si tratta di pochi minuti volta per volta, fate quanto possibile per far capire al vostro nuovo amico che si può fidare ad andare in qualche posto con voi, e anche se in questo posto ci sono degli stimoli ambigui o inquietanti lui sa che ci siete voi a gestire al meglio la situazione, e quindi non ha nulla da temere.

Se tuttavia avete ancora delle difficoltà ad affrontare quanto sopra, o già in partenza il cane fa fatica o non vuole salire in macchina, allora non esitate a contattarmi.

Davide Bisaschi