Traffico di cuccioli con abuso di professione veterinaria

DA INTERNET ALLA STRADA

Traffico di cuccioli con abuso di professione veterinaria

21 Giugno 2019

Acquista su Internet un bulldog francese che muore il giorno dopo. Il proprietario denuncia e i Carabinieri smantellano l’organizzazione di trafficanti.

Un’organizzazione dedita al traffico illecito di cuccioli di cani provenienti dall’Est Europa è  stata scoperta e smantellata dai carabinieri forestali di Torino e Asti, che nei giorni scorsi hanno eseguito, su delega della procura  torinese, una serie di perquisizioni a privati nel Torinese e nell’Astigiano.

La denuncia a marzo dell’anno scorso– Le indagini hanno preso il via nel marzo dello scorso  anno  da una denuncia in cui si segnalava la morte di un cane razza  bulldog francese che, acquistato via Internet, era deceduto il giorno  successivo dopo atroci sofferenze. Il cucciolo non aveva il microchip identificativo e i documenti che lo accompagnavano erano risultati  fasulli e, nonostante la cifra pagata, 600 euro, l’acquirente non veniva risarcito.

Una dinamica ormai nota– Accertata l’esistenza di altri casi simili, dalle informazioni fornite dalle persone truffate, i militari hanno ricostruito l’identità delle  6 persone coinvolte nella truffa e rinvenuto 12 cuccioli insieme a  timbri, vaccini e documentazioni fasulle. I truffatori facevano, o facevano fare, viaggi con auto private nei Paesi dell’Est Europa, Slovenia e Ungheria in  particolare, dove si approvvigionavano di cuccioli di cane, spesso non vaccinati e allontanati precocemente dalla madre, da non meglio precisati allevatori a prezzi molto vantaggiosi, circa 50 euro per esemplare.
Gli animali, quando sopravvivevano al viaggio stipati nei  bagagliai, venivano rivenduti a 10 volte il prezzo d’acquisto tra Lombardia e Piemonte.

Abuso di professione veterinaria- Il contatto con gli acquirenti avveniva tramite siti Internet di annunci di vendita e, per convincere gli acquirenti, venivano mostrate fotografie di cani realmente esistenti e regolarmente detenuti  presentati come genitori dei cuccioli, oltre a documenti falsificati  che riportavano le vaccinazioni mai eseguite o sommariamente eseguite  dagli stessi allevatori con abusivo esercizio della professione medico veterinaria.

Pregiudicati– Uno dei sei soggetti coinvolti era stato recentemente condannato per maltrattamento di animali dalla giustizia Ungherese. Gli altri soggetti coinvolti, tutti pluripregiudicati, avevano precedenti specifici per gli stessi reati.

Fonte: Articolo tratto da Anmvioggi.it