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Interessante contributo del dott. Valerio Guiggi, veterinario nutrizionista, che spiega come leggere le etichette dei croccantini per cani e gatti.
Interessante contributo del dott. Valerio Guiggi, veterinario nutrizionista, che spiega come leggere le etichette dei croccantini per cani e gatti.
La nuova sezione dell’ospedale veterinario del polo universitario di Lodi è stata inaugurato questa mattina.Completa la struttura già esistente per grossi animali.
La cerimonia inaugurale -presieduta dal Rettore dell’Università degli Studi di Milano, prof. Gianluca Vago- si è svolta alla presenza delle autorità locali, con un intervento del professor Saverio Paltrinieri, Direttore Centro Clinico Veterinario e Zootecnico Sperimentale.
Il nuovo Ospedale- per piccoli animali- va ad affiancare la struttura dedicata ai grandi animali, già avviata, e precede di pochi mesi il trasferimento dell’intera Facoltà di veterinaria dell’Università Statale di Milano: il trasferimento completo è previsto per l’autunno.
Gli ambulatori, le sale chirurgiche e le altre strutture di supporto clinico per piccoli animali hanno lasciato la storica sede di via Celoria per trasferirsi nei nuovi edifici dell’Ospedale veterinario universitario di Lodi che assume così la sua configurazione finale, con le due branche per piccoli e grandi animali nell’ambito del Centro Clinico Veterinario e Zootecnico Sperimentale. Il nuovo Ospedale Piccoli Animali è stato realizzato su progetto di Cairepro – Cooperativa Architetti e Ingegneri ed occupa complessivamente un’area di circa 3.300 mq composta da un corpo di nuova edificazione e un’area esistente ristrutturata.
La nuova struttura lodigiana, nel suo complesso, occuperà una superficie coperta di circa 22.000 metri quadrati, di cui: 12.000 per studi, laboratori di ricerca e locali di supporto; 10.000 per aule, biblioteca e servizi generali per un investimento complessivo di oltre 60 milioni di euro, cofinanziati, oltre che dall’università Statale, da Regione Lombardia, attraverso i fondi FAS e dal comune e la provincia di Lodi. (fonte)
Invitata dall’Ateneo, ANMVI ha presenziato alla cerimonia rappresentata dal Presidente di ANMVI Lombardia Francesco Orifici.
Fonte: Articolo tratto da Anmvioggi.it
La Commissione Salute del Consiglio regionale della Lombardia avvia l’iter per istituire un Servizio Veterinario mutualistico regionale.
Lo dichiara l’On Michela Vittoria Brambilla, ricordando che la creazione di questo Servizio era stata inserita nel programma della coalizione di centrodestra con l’impegno di “assicurare prestazioni veterinarie gratuite per gli animali d’affezione che vivono in famiglie in difficoltà economica”.
Ieri, la III Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio regionale ha inserito questo impegno elettorale nel Piano Regionale di Sviluppo, approvato dalla Giunta il 29 maggio. Il documento definisce le politiche della Regione per promuovere lo sviluppo economico, sociale e territoriale della Lombardia nell’arco della legislatura.
Il Movimento animalista “ha chiesto una dettagliata definizione delle prestazioni veterinarie gratuite (o dietro pagamento di una quota di partecipazione, ticket) e delle azioni che saranno poste in essere per assicurarne l’erogazione, oltre che la previsione della partecipazione dei veterinari liberi professionisti, per le categorie socialmente deboli”- fa sapere oggi l’On Brambilla.
Il Piano, con i relativi emendamenti, sarà votato la prossima settimana in III Commissione. “Conseguentemente, l’assessore Giulio Gallera si è impegnato a portare in giunta una proposta di legge per l’istituzione del servizio veterinario agevolato che terrà conto dei suggerimenti e delle istanze del Movimento animalista”- ha aggiunto la presidente del Movimento Animalista.
Manuela Gigante coordinatrice regionale del Movimento animalista ha ringraziato “l’assessore per il suo diretto interessamento, così come il gruppo Forza Italia nella persona del presidente Gianluca Comazzi“.
“Manteniamo i nostri impegni – chiosa l’On Brambilla – convinti come siamo che agevolare il rapporto con gli animali da compagnia, soprattutto tra le fasce economicamente più deboli della popolazione, sia una buona politica, per migliorare la qualità della vita delle persone, per garantire la salute pubblica, per combattere abbandoni e riproduzione incontrollata, alimento del randagismo. La promozione della convivenza con un animale domestico è un vero e proprio investimento”.
Fonte: Articolo tratto da Anmvioggi.it
Dopo il caso del soccorso veterinario a un cane abbandonato sulla Firenze Pisa, la senatrice veterinaria Rosellina Sbrana ha firmato una interrogazione parla-mentare per chiedere al Ministero della Salute iniziative, anche legislative, per istituire un apposito fondo.
L’interrogazione parlamentare è stata presentata il 29 maggio. La Collega parlamentare riferisce del caso – “ampiamente da organi di stampa”- che ha visto protagonisti l’automobilista soccorritore e il medico veterinario curante.
I fatti– Sulla Firenze-Pisa-Livorno, il 5 maggio scorso, si è verificato un incidente che ha visto coinvolto un cane abbandonato e un automobilista; quest’ultimo, dopo aver inavvertitamente travolto il cucciolo, ha provveduto a soccorrerlo. Per le cure veterinarie, il soccorritore rilasciò dichiarazioni puntualizzate dal veterinario circa il costo delle cure.
“Mentre le forze dell’ordine stanno ancora ricercando il colpevole dello spregevole gesto dell’abbandono- scrive la sen. Rosellina Sbrana- l’automobilista, che ha prestato soccorso al cane, dovrà sostenere anche le ingenti spese dell’intervento clinico resosi necessario per salvare la vita al cucciolo”. Come precisato dal veterinario, “la persona, che ha portato il cane, si è scusata ed ha insistito per pagare”. Informato delle opzioni possibili, l’automobilista soccorritore ha optato per la scelta di “operare il cane per metterlo in condizione di vivere su una carrozzina, facendosi aiutare dalle varie associazioni”.
La richiesta della senatrice Sbrana- L’interrogazione, rivolta al Ministero della Salute, chiede di sapere “se non si ritenga opportuno adottare iniziative legislative, nell’ambito delle proprie competenze, per favorire l’inasprimento le sanzioni a carico di chi si rende responsabile di maltrattamenti contro gli animali promuovendo altresì le necessarie iniziative, anche legislative, volte ad istituire un apposito fondo per le cure che dovessero rendersi necessarie a favore dei medesimi animali vittime di violenze o maltrattamenti”.
La Legge 120/2010 di modifica del Codice della Strada, firmata dall’allora Premier Silvio Berlusconi, è stata emanata senza prevedere coperture finanziarie per l’obbligo di soccorso animale. Con la riforma dei LEA, varata l’anno scorso dal Ministro Lorenzin, il soccorso agli animali incidentati è diventato un Livello Essenziale di Assistenza a carico del SSN.
Fonte: Articolo tratto da anmvioggi.it
“I farmaci veterinari sono troppo cari occorre abbatterne il prezzo, sostenere la diffusione del farmaco generico anche per gli animali domestici e chiederne lo sviluppo di confezioni monodose per evitare gli sprechi”
Queste sono le richieste all’esecutivo dell’Emilia Romagna contenute in un’interrogazione parlamentare della consigliera regionale Giulia Gilbertoni (M5S).
L’interrogazione ha come obiettivo finale quello di “sollecitare il governo e i ministeri competenti a rivedere l’attuale regolamentazione dei medicinali destinati alla cura degli animali, in primo luogo abbattendone il costo”. Proprio ciò che chiede LAV con la campagna #IPIÙTASSATI, per un fisco non più nemico degli animali e per garantire loro il diritto a essere curati.
Con questa interrogazione e con la mozione presentata nel mese scorso dai consiglieri regionali Flora Beneduce (FI) e Ermanno Russo (FI), che impegna il Presidente della Giunta Regionale campana ad attivarsi presso il Ministero della Salute, affinché si adoperi a livello nazionale ed europeo per ottenere una misura che consenta la somministrazione dei farmaci equivalenti registrati per uso umano anche per uso veterinario, per promuovere la diffusione dei generici veterinari e il cosiddetto blisteraggio, due Regioni riconoscono l’importanza delle nostre istanze per la salute degli animali e per un fisco che non li consideri più beni di lusso.
Ilaria Innocenti
Responsabile LAV area Animali Familiari
Fonte: Articolo tratto da Lav.it
Si è concluso ieri 22 maggio, presso il Tribunale di Mantova, con una condanna a otto mesi di reclusione il processo – in cui ci eravamo costituiti parte civile – a carico di un uomo ritenuto colpevole di aver ucciso il cane del vicino con un colpo di fucile.
L’uccisione del cane risale al 2011 quando una mattina il cane di nome Dago era a passeggio con il suo compagno umano nelle campagne di Gazoldo. Arrivati nei pressi di una cascina, il cane entra in una corte. Il suo compagno umano lo segue, sente uno sparo e il cane guaire, lo raggiunge e lo trova agonizzante con il corpo pieno di pallini. A nulla serve il viaggio verso il veterinario, Dago muore durante il trasporto. Terribile la motivazione addotta dall’uomo, oggi condannato, secondo cui avrebbe scambiato il cane per un randagio che spaventava gli uccelli detenuti in una voliera.
Il PM aveva richiesto 2 mesi e 20 giorni, mentre la difesa sosteneva l’assoluzione per carenza dell’elemento soggettivo del dolo, trattandosi di un tragico errore dovuto a uno sparo accidentale. La LAV parte civile, attraverso il suo avvocato aveva chiesto una condanna esemplare.
Siamo soddisfatti di questa condanna e ringraziamo l’avvocato Cristian Pasoli del foro di Mantova. Al momento sono oltre 150 i casi di maltrattamento che stiamo seguendo in tutta Italia, una presenza e risultati di questo tipo sono possibili grazie all’attenzione e all’impegno delle nostre Sedi locali e alla loro collaborazione con le Aree nazionali di competenza e con l’Ufficio legale nazionale dell’Associazione e grazie ai tanti avvocati che ci supportano.
Ilaria Innocenti
Responsabile LAV Area Animali Familiari
Fonte: Articolo tratto da: Lav.it
I fatti risalgono alla notte del 5 maggio, quando viene portato nella struttura veterinaria un meticcio di circa un anno, investito sulla Firenze-Pisa-Livorno.
Il cane era stato abbandonato e legato al guard rail. Il soccorritore del cane, egli stesso seriamente coinvolto nell’incidente, viene informato che le cure non saranno gratuite, ricevendo un preventivo di spesa sul quale scoppia una polemica sui social e sulla stampa locale che titolerà: “Soccorre l’animale e gli chiedono i soldi. Lo salva e deve pagare 300 euro” e ancora: “Ho raccolto quel cucciolo e il conto è di 5mila euro”.
La testimonianza del Veterinario curante- “Nonostante le nostre raccomandazioni di chiamare la polizia, carabinieri o vigili del fuoco, per mettere in sicurezza la zona e evitare che venga fatturato a chi l’ha portato, hanno caricato il cane e l’hanno portato da noi. Risultato visita di pronto soccorso, esami radiografici (2 fratture vertebrali, 2 fratture scomposte radio ulna e tibia), esami del sangue, ecografie, vis neurologica, stabilizzazione con docce agli arti e split vertebrali, un preventivo di 300€ (che non ha pagato avendo la moglie in ospedale per l’incidente)”.
“Il giorno dopo viene pubblicato su La Nazione il fatto che abbiamo chiesto 300 euro, scatenando uno scandalo sui social incontrollabile creando un danno d’immagine a tutte le cliniche 24ore. Il giorno dopo la persona, che ha portato il cane, si è scusata ed ha insistito per pagare. È stata informata della possibilità di eseguire l’eutanasia o di operare il cane per metterlo in condizione di vivere su una carrozzina. La persona ha scelto la seconda opzione, facendosi aiutare dalle varie associazioni, e col fatto che qualcuno l’avrebbe adottato anche se paraplegico”.
Non solo il preventivo conseguente non arrivava ai 5mila euro indicati dalla stampa, ma questa presentava i fatti come se il cane venisse assistito solo a fronte di un immediato saldo. “Questa è stata una falsità che la persona ha smentito ma che non hanno pubblicato”- lamenta il Collega che vede nell’accaduto “un ulteriore danno alla clinica, e a tutte le cliniche che eseguono prestazioni specialistiche e 24 ore, e ovviamente si allarga a tutti veterinari”.
Informare i cittadini- “Da parte nostra – fa presente il Collega- abbiamo provveduto a dare delle smentite, ma sono state pubblicate parzialmente, e sui social (Facebook ecc.) ma ormai il danno è fatto”– spiega, chiedendo di pubblicare la sua versione dei fatti. Al suo Ordine provinciale (Pisa), infine, il Collega ha rivolto la richiesta comunicare “ai cittadini come devono comportarsi se trovano un animale abbandonato o smarrito, e, di cogliere l’occasione per fare presente che il Veterinario che cura gli animali è un Libero Professionista, che non fa parte di nessuna istituzione statale“.
Cosa dice la legge– Il soccorso agli animali vittime di incidenti stradali è stato inserito nel 2010 nel Codice della Strada, obbligando “l’utente della strada”, pena sanzioni, a “fermarsi e porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno”.
La modifica era stata emanata senza prevedere coperture economiche, facendo ricadere le spese sul cittadino soccorritore. Dal 2017, con la riforma dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) il soccorso agli animali incidendati è passato a carico dello Stato. Il capitolo “Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica”, contempla il “Soccorso degli animali a seguito di incidente stradale”, ai sensi del Nuovo Codice della Strada (art 31. legge 120/2010) e della Legge 281/91 (art. 2 c.12). Al riguardo, il DPR Lea dispone:
– il Coordinamento degli Enti preposti e delle Associazioni per il recupero e la stabilizzazione degli animali d’affezione coinvolti in un incidente stradale.
– l’informazione all’utenza sulle modalità di accesso al sistema di primo soccorso
Fonte: Articolo tratto da anmvioggi.it